Il “fiume Azzurro” ha origine in Svizzera presso il Passo della Novena e scorre lungo tre aree geografiche: il Ticino Superiore, che coinvolge l’attraversamento svizzero, la Parte Lacunale, che riguarda il Lago Maggiore, e il Ticino Inferiore che costituisce il tratto più lungo del Ticino nello stesso territorio (110 km), tra Sesto Calende (VA), Provincia di Milano e Linarolo (PV). Qui il Ticino sfocia nel Po in corrispondenza del Ponte della Becca, totalizzando una lunghezza complessiva di 248 km.
Da sempre il Ticino rappresenta una risorsa per tutto il nostro territorio; attorno ad esso hanno avuto origine i primi popoli che si insediarono nelle nostre aree, fautori della cosiddetta Cultura di Golasecca (IX-IV sec a.C.). Dopo la conquista romana della Pianura Padana (III sec. a.C.) le nuove popolazioni latine che occuparono i nostri territori lodavano la fertilità, l’abbondanza di acque e la bellezza della nostra terra: Plinio il Vecchio (I sec. a.C.-I sec. d.C.) compì delle descrizioni memorabili della “Bassa Gallia”, ovvero della Lombardia Occidentale. In particolare l’autore ci documenta la corsa all’oro da parte dei romani presso il fiume Ticino, tanto da dover richiedere lo sforzo di circa 5.000 schiavi.
Lo scorrere delle acque del Ticino nel corso dei secoli fu testimone del lento sviluppo della nostra civiltà, dei nostri comuni, delle nostre città e dello sviluppo industriale ed economico. A partire dagli anni Settanta, quando le trasformazioni urbane avvenivano ad un ritmo serrato, si rese necessario operare per preservare il grande polmone verde, lombardo e piemontese, sviluppato in tanti secoli di storia. Fu così che il 9 gennaio del 1974 venne costituito il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, che coinvolse le provincie di Varese, Milano e Pavia allo scopo di difendere il patrimonio naturale e storico-artistico incluso in 91.410 ettari boschivi tra il Lago Maggiore e il Po. Questo ente rappresenta il più antico parco regionale d’Italia. Pochi anni dopo, nel 1978, venne costituito il Parco Naturale della Valle del Ticino per la sponda piemontese, che coinvolge la Provincia di Novara, in un territorio di 6.561 km2. Oggi questi due enti rappresentano i principali responsabili della salvaguardia, sviluppo e valorizzazione della verdissima Valle del Ticino, forse la risorsa naturalistica più importante che il nostro territorio offre.